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giovedì, ottobre 01, 2009

Triwycillina A.P. and coffee

Sono abbastanza vecchio per ricordarmi il tempo in cui le iniezioni si facevano con la siringa di vetro.
La preparazione era un rito.
Per prima cosa fare bollire nell'acqua contenuta in un apposito pentolino d'alluminio, che ricordo incrostato di calcare, il cilindro, il pistone e l'ago. Quando si supponeva che fossero abbastanza sterilizzati si levava il ripiano sopra il quale le parti della siringa erano appoggiate dall'acqua e, ancora calde, si montavano assieme.
A casa mia era mia madre che faceva le punture a tutta la famiglia e, quando serviva, anche a qualcun'altro del vicinato; dopo la sterilizzazione ed il montaggio dell'attrezzo procedeva al suo riempimento con il farmaco. Con la sinistra teneva la fiala o il flaconcino chiuso con un sottile tappo di gomma da perforare con l'ago, dipendeva dalla confezione della medicina, mentre con la destra impugnava la siringa e contemporaneamente tirava il pistone per trasferire il contenuto dalla fiala alla siringa.
Tra i 5 anni e la fine delle elementari provai più volte cosa si prova a stare dall'altra parte dell'ago.
Non mi ricordo per quale malattia, nulla di grave suppongo, dovetti sopportare quasi ogni inverno la prescrizione di quel maledetto antibiotico. Per mesi, una volta 5, un'altra 8, degli altri cicli di cura non mi ricordo la durata, ogni 15 giorni, la domenica sera, avevo un appuntamento con quella materia semiliquida e bianca che, passando attraverso un ago, doveva trasferirsi in un mio gluteo. Nel mio caso mia madre doveva fare un passo in più per preparare l'iniezione. Doveva prima impastare -no, non si scioglieva - con dell'acqua distillata contenuta in una fiala la polvere dell'antibiotico che stava in un flaconcino. Era un semifluido lungo da iniettare perchè molto denso e il dolore che provocava dava l'impressione di aumentare in maniera "esponenziale", quasi un crescendo d'orchestra, accelerando. La mattina dopo, a scuola, la passavo seduto solo sull'altra metà.
Ho conosciuto altri coetanei che hanno provato quel composto e tutti lo hanno descritto come gesso liquido. Esattamente come lo chiamavo io.


Anni e anni dopo mia mamma stette male ed il medico le prescrisse delle iniezioni. Chiese, prima d'andarsene, se ci fosse qualcuno in casa capace di farle . Immediatamente dalla bocca mi uscì:
"Io".
Mia mamma mi guardò sorpresa e mi chiese se mi fidavo a farle, perchè non avevo mai provato prima. Le risposi:
"Mamma, mal che vada il dolore lo senti tu...Con tutto quello che ho sentito io a quei tempi! Sì vendetta, tremenda vendetta".



"Maledetto calcare!
Possibile che debba cambiare la pompa della macchina per il caffè espresso dopo così poco tempo perchè s'intasa, si grippa per il calcare, o far passare l'acqua in dei filtri che non filtrano un cazzo!?
Addirittura per addolcire l'acqua e non dover cambiare spesso la pompa mi vogliono vendere una polverina. E gìà! Io mi metto a bere il caffe con dentro una polverina... E' una macchina per fare il caffè, mica una lavatrice"!!!
A quel punto mi ricordai del bollitore per siringhe incrostato di calcare.
"La durezza dell'acqua, i gradi francesi...uhm? Non li ho studiati ma una lettura veloce glielo avevo data, mi sembra di ricordare. Andiamo a vedere sul libro di chimica".
La durezza è temporanea e permanente...
"Temporanea? Forse si può togliere allora.
Leggiamo meglio".

Ca(HCO3)2 (aq) ⇌ CaCO3 (s) + CO2(g) + H2O (aq)

A temperature maggiori di 80 °C tale equilibrio è spostato verso destra, per cui si considera come "temporaneo" il contributo degli idrogenocarbonati alla durezza totale, visto che a seguito dell'ebollizione tale contributo svanisce per la formazione di un precipitato.*

"Ma allora faccio bollire l'acqua e poi sul fondo della pentola troverò questo calcare. La travaso in un bottiglione filtrandola o anche solo stando attento di non smuovere troppo quello che c'è sul fondo e non avro più bisogno di filtri, polverine o costosi ricambi. Non azzero la durezza ma comunque la diminuisco.
In più avrò un caffè fatto con dell'acqua che conserva i suoi sali minerali e senza aggiunte di polveri di dubbia provenienza e cattivo sapore. Proviamo a fare così".

Dopo più di 18 anni posso dire che funziona. Spreco un po' di gas in estate, in inverno contribuisce al riscaldamento, ma il vantaggio che ne ricavo vale la spesa.


*Copiaincollato da wikipedia. Al tempo in cui ho iniziato a fare così wikipedia non era nemmeno in fasce.

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