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martedì, dicembre 13, 2011

Giornata memorabile

Oggi, per la prima volta, sono riuscito a pagare alla cassa automatica di un supermercato senza dovermi fare aiutare da un assistente.
Fino ad oggi non c'ero mai riuscito. O perchè la cassa voleva darmi per forza un sacchetto o perchè avevo tolto gli acquisti dal ripiano troppo presto...insomma, ce n'era sempre una e doveva intervenire l'assistenza per sbloccare la procedura e permettermi d'andarmene.
E pensare che è ben gentile la cassa automatica, mi saluta sempre quando me ne vado, con voce convinta.
Bene, da oggi tenterò di non odiarla più e la saluterò anch'io...anzi, se gradisce, la bacerò pure sulla guancia la prossima cassa automatica di un supermercato che incontrerò.

venerdì, dicembre 09, 2011

MARCIA FUNEBRE (A Chiara…)

MARCIA FUNEBRE   (A Chiara…)                                                           

“Perché forte come la morte è l’amore” (Ct 8,6)


Al mio funerale vorrei essere tanto solo da non esserci nemmeno io.
Invece di sicuro c’è che solo io non ci sarò.
Vorrei che non ci fosse nessuno che mi pianga, né col lacrime false ma tantomeno con lacrime vere.
E se proprio ci deve essere qualcuno che piange, vorrei che ci fosse solo una prima fila al mio funerale, in modo che nessuno possa vedere un dolore, magari solo messo in mostra, più forte degli altri.

Ma prima di arrivare a questo avrò vissuto e con qualcuno di voi avrò percorso una parte di quella strada che viene chiamata vita.
Con qualcuno di voi avrò condiviso amore o odio, gioia e tristezza.
Con qualcuno di voi, o a causa di qualcuno di voi, avrò riso o pianto.
Tutte quelle emozioni  che colorano quello strano fenomeno per cui la materia arriva a prendere coscienza di sé stessa chiamato vita.

Al mio funerale io solo non ci sarò. Non piangerò e non riderò.
E non posso neanche essere del tutto sicuro di non esserci. La mia intelligenza infinitesima non può conoscere quello che ancora rimane il mistero della vita e della morte.
A chi mi è stato amico, allora, vorrei chiedere di ricordarmi nei momenti più allegri, cosicché, se stessi cavalcando nei verdi pascoli assieme a chi prima di me è stato costretto a lasciare questa vita, possa sentire l’eco delle vostre risa e, ascoltandole, possa anch’io, assieme a voi, sentire ancora un po’ il calore della vita in quei momenti in cui più la si è amata.

Al mio funerale, forse, saremo una bella compagnia.




Potete trovare questo scritto, insieme ad altri interessanti articoli, nel nuovo numero di Essellemoviemagazin