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lunedì, dicembre 21, 2009

chiuso

non riesco ad aprire la porta se non sono più che armato.

meglio fermarsi. per un po' almeno.

saluti

mercoledì, dicembre 16, 2009

Politica ed economia nell'Italia del secondo dopoguerra


La cosa fu regolata fra donne.
L'impiegato qualche cazzata l'aveva fatta, non so dire esattamente quale, forse uno storno di fondi aziendali, forse qualche altra cosa non così grave da procurargli una denuncia. Oppure la denuncia non era conveniente per l'azienda perchè un'indagine di quel tipo avrebbe portato troppa attenzione sul bilancio. Non sia mai che, anche per sola sfortuna, la guardia di finanza venga attratta a leggere quello che di più sacro, e falso, un'azienda gelosamente custodisce; il bilancio e la sua ombra in nero.
Meglio che tutto sia messo a tacere. L'impiegato infedele conserva il posto ma dice addio alle possibilità di carriera, quella immediata almeno, e l'azienda non corre il rischio di avere attorno occhi troppo curiosi.
La moglie dell'impiegato è cattolica praticante, membro della confraternita del Santissimo Sacramento, ma ha anche una testa e, fin dalle prime elezioni che si tennero dopo la guerra, vota Partito Comunista. E' convinta che i suoi interessi siano meglio difesi da quel partito e non ci è dato sapere come si comportò quando il Papa di quel periodo allontanò i comunisti dalla chiesa. Possiamo solo immaginare che, essendo una donna pratica che aveva vissuto una vita dura, di quei discorsi tra persone colte che immaginavano crisi di coscienza tra i credenti che si sentivano attratti da quei senza Dio dei comunisti non importava nulla. Era credente e andava in chiesa.Nel segreto della cabina elettorale votava come come meglio pensava di fare, preti o non preti, Papa o non Papa, e che Dio guardi pure, non stava facendo del male e, come mi diceva spesso, si deve aver vergogna solo a far del male.
La moglie dell'impiegato volle partecipare al tentativo di fondazione di una sezione dell'UDI, Unione Donne Italiane, nel suo bigotto paese.
L'UDI in quel paese che si sta avviando ad essere un feudo democristiano?
No, no, no.
Questo ai notabili del paese proprio non piace.
La moglie del padrone chiama la moglie dell'impiegato a casa sua. Un invito non un mandato di comparizione. Un gentile invito a bere un caffè e fare quattro chiacchiere.
Prego, si accomodi.
No, la casa non gliela fa vedere, va bene la cortesia ma la distanza sociale impone pur sempre una certa riservatezza.
Ha visto che tempo, fa caldo d'estate e freddo d'inverno.
I suoi figli, due, vero?
Intelligente il maschio, mi dicono voglia fare l'università.
La figlia è ancora una bambina, vero?
Ma, mi dica, come mai lei che la vedo sempre in chiesa, vuole partecipare a quella organizzazione?
UDI, vero?
Ma lo sa che è una cosa fatta dai comunisti?
Non vorranno mica sfasciare le famiglie, le donne da una parte contro gli uomini.
La famiglia è importante, lo sa?
Sta alla base del nostro modo di vivere.
Suo figlio vuole andare all'università?
Eh!
L'università costa.
Ha anche una bambina da crescere.
Suo marito poi, lo sappiamo entrambi, lavora ancora solo per il nostro buon cuore.
La moglie dell'impiegato si guardò attorno e vide di essere chiusa nell'angolo del ring.
I figli, la scuola, il marito, i soldi...
Ingoiò il fiele, continuò ad andare in chiesa e a votare comunista ma non si iscrisse ad organizzazioni vicine al Partito.
Non era l'unica donna, la moglie dell'impiegato, e non la sola che aveva quelle simpatie politiche in quel paese ma, fatto sta, una sezione dell'UDI in quel paese non attecchì.
Il naviglio continua a scorrere, lentamente, come il pensiero di coloro che hanno avuto la sorte di nascere in quel bigotto paese.
Me compreso.

Thälmann Kolonne

Io la rete ho cominciato ad utilizzarla alla fine degli anni '90.
In quel periodo avevo una mezza ossessione per la guerra civile spagnola.
C'era napster a quei tempi, ci misi un mesetto a convincermi che non era una fregatura, diffido sempre di chi mi vuol dare qualcosa gratis.
Quando vidi quanta roba si trovava cercai di soddisfare un po' di mie curiosità storico musicali.

Siccome dei tedeschi alla guerra di Spagna si ricorda solo il corpo di spedizione nazista, la condor legion, metto qua l'inno di uno dei battaglioni di tedeschi che fecero parte delle brigate internazionali. Il battaglione Thälmann.

Davide Van De Sfroos - - Pulenta e galena fregia

domenica, dicembre 13, 2009

Souvenir del duomo



i ricordi volano...

sabato, dicembre 12, 2009

Le Katana Sabre de samurai



Nato nel fuoco ha la bellezza dell'acciaio, è tanto un'arma quanto un'opera d'arte.

giovedì, dicembre 10, 2009

Dal più sfigato dei luoghi manzoniani

Io sono nato e tuttora vivo nel più sfigato dei luoghi manzoniani.
Sta peggiorando.

sabato, dicembre 05, 2009

calcio


L'immagine che ho da bambino del calcio, il football o il folbar come si dice qui, è quella di omini grigi che corrono in un campo grigio dietro il vapore che saliva dal bollito e dalle verdure lesse che spesso erano la cena della domenica. Un'immagine triste, non mi è mai piaciuto molto il calcio e nemmeno il lesso. Anche quando raggiunsi l'età per giocare in strada proponevo sempre altri giochi, arrivai ad organizzare le olimpiadi pur di fare qualcosa di diverso dalle solite partitelle.


Dal momento che non mi piaceva non arrivai mai, né cercai di arrivarci, ad avere un buon controllo di palla. Con la palla ci litigavo, cioè, non ero completamente imbranato come chi non ha mai giocato a pallone, ma era una lotta tra me e la palla; la maggior parte delle volte vinceva lei ma capitava anche che vincessi io.

Tra i 20 e i 30 anni circa feci parte di una squadretta, niente di ufficiale, nessuna federazione sportiva, si partecipava a qualche torneo tra bar o altri gruppi di amici dei paesi vicini... Noi eravamo la biblioteca e avevamo la divisa del Brasile.
Perchè giocare in una squadra se non piace il calcio?
Perchè comunque si corre.
Perchè non me ne fotteva niente e dunque avevo probabilità di incazzature quasi nulle.
Perchè giocavo in difesa - quelli bravi stanno davanti ed è una cazzata tremenda - e potevo legalmente falciare qualcuno se m'incazzavo.
Perchè occupa meno tempo che andare in bicicletta, cosa che tuttora mi piace fare.
Perchè non sapendo giocare con i piedi devi giocare con la testa. Sempre scansati i colpi di testa, ma giocavo con la testa.

La parte più interessante è lo spogliatoio - NO, non durante la doccia - e le rivalità che al suo interno si creano.
Dal mio punto di vista, che non cercavo la "carriera", non cercavo di diventare il leader di 5 persone contro le altre 5, ma ero là solo per fare un po' di sport e per cercare di sfogarmi e divertirmi, vedere le trame che venivano tessute nell'ombra per non far giocare quello o per far decidere la formazione ad un altro sono state tra le cose più divertenti e interessanti a cui mi è capitato d'assistere; quasi una ricerca etnografica sul campo.
Quanto certe persone siano disposte a spendere, in tempo, telefonate, in scompensi emozionali per avere come ritorno solo una carezza al proprio ego, alla propria autostima, più che capirlo l'ho proprio visto in quella situazione.

Mi capitò anche di arrabbiarmi nonostante il mio disinteresse. Dopotutto, seppur ai margini, facevo parte di un gruppo. Certi atteggiamenti di supponenza, anche in una situazione stupida come quella di una partita di calcio, faccio fatica a sopportarli.
C'era in squadra un tizio che aveva giocato, anni prima, in serie C. Piedi buoni ma niente testa. Era consapevole del fatto che con la palla era un mago rispetto alla media e questo lo faceva pesare. Sono quelli che si notano quelli con i piedi buoni, è la componente principale, ma non l'unica, nel gioco. Sono quelli che fanno esclamare ma com'è bravo. Ed è vero. Ma non aveva testa. Testa inteso solo come visione di gioco. Era sempre nella posizione sbagliata, prendeva palla quando non doveva prenderla, scartava anche il disco del centrocampo, dava la palla a un compagno a simpatia e criticava tutti.
Con me fece l'errore di non chiedermi una cosa, peraltro stupida, guardandomi negli occhi.
Era ad un paio di metri da me e senza guardarmi disse ad un nostro compagno di squadra indicando me con un dito:
"Digli di giocare due metri dietro".
Eh no!
Se sti sto al fianco e mi devi dire qualcosa tu parli con me.
Appena presi palla, lo guardai, e platealmente passai la palla ad un avversario:
"Va bene così"?
Gli dissi a labbra tese.
Rispose di no ma da quella volta non si permise più di mancare di rispetto.
Anni dopo vidi un film sul baseball in cui Kevin Kostner fa qualcosa di simile.
Forse sarei potuto essere un discreto soggettista cinematografico.

Ogni cosa ha un prezzo e uno sport violento come il calcio mi costò l'interruzione a cintura blu della "carriera" di karateca. Una settimana prima dell'esame di cintura marrone mi feci male alla caviglia su un campo di calcio.
Peccato.

Quello che mi passa per la testa 2

Economia, dal greco οἴκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos), "norma" o "legge", leggo su wikipedia.

Non credo di sbagliare molto se la traduco come "regola della casa".

L'economia, specie quella di scambio - ma se non fosse di scambio che economia sarebbe? - è sempre politica.

Quello che mi passa per la testa 1

Della discesa in campo di Berlusconi non capii nulla.

Quando lo vidi in televisione risi e dissi: "si sta scavando la fossa da solo".

Qualche anno prima, non mi ricordo se alla caduta del muro o quando stava finendo l'Unione Sovietica, ascoltai le poche parlole che disse Leopoldo Pirelli rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva cosa pensasse a proposito di quello che stava accadendo.
"Hanno finito di avere sempre ragione loro". Disse.

Quando le sentii ebbi quasi un brivido di paura e capii buona parte del tutto.
Purtroppo.

Stormy Six - Stalingrado La Fabbrica



Ai tempi che suonavano li conoscevo solo di nome, si vedevano a Milano i manifesti dei loro concerti. Li ho ascoltati 10 anni fa per la prima volta su qualche sito.

giovedì, dicembre 03, 2009

proverbi

Io pensavo che ai cavalli chiamati Donato non si dovesse guardare in bocca.
C'è voluto qualche decennio per farmelo capire.
Ma dite regalato, orpo!

Anche la gatta, non che fossi molto sordo però capivo così, che cazzo nuotava fino al largo?
E perchè perdeva solo lo zampino?
Tanto va la gatta al largo che annega.
Trovavo ben strano che una gatta nuotasse...ma, si sa, i proverbi...

Una ciliegia tira l'altra invece credevo fosse un tentativo di moto perpetuo.
Una ciliegia tira l'altra ma anche l'altra è una ciliegia dunque tira la prima che diventa l'altra ma anche l'altra è...

mercoledì, dicembre 02, 2009

Pensierino della sera

Io non credo nell'esistenza dei popoli.
Nel carattere dei popoli poi!

Alle elementari ci credevo e avevo scritto che gli inglesi bevono the e i francesi picchiettano l'indice sulla tempia.
Avrei dovuto darmi alla geopolitica.