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mercoledì, settembre 16, 2009

Due libri



























Le scansioni sopra sono quelle delle copertine di due libri che ho trovato in una cassetta in soffitta. Non vivo in una casa molto vecchia, ha esattamente la mia età. Credo che quella cassetta piena di libri sia stata dimenticata in soffitta dai tempi del trasloco che fece la mia famiglia poco prima che nascessi.

Quando la trovai, saranno stati i primi anni '80 del secolo scorso credo, rovistando al suo interno incuriosito durante una missione esplorativa in casa mia - sì, ogni tanto esploro le immediate vicinanze, trovo sempre qualcosa - vidi che conteneva per la maggior parte libri di contabilità, del padre di mia madre credo, che per me avevano un interesse nullo. Rovistando più in profondità ne uscì un piccolo vocabolario ottocentesco stampato in calcografia su una carta robusta, ancora oggi è un piacere accarezzarne le pagine e sentire le lettere in rilievo e, appena sotto a questo i due libri di cui potete vedere la copertina. Questi ultimi due sono appartenuti a mio nonno paterno, in uno dei due c'è la sua firma su una delle prime pagine e l'altro non può essere appartenuto all'altro nonno.

A sinistra:
Ho scelto la libertà, di Victor Kravchenko, finito di stampare il 2o marzo 1948.
E' stampato su una carta orribile che risente ancora della povertà del dopoguerra.
Questo libro l'ho letto subito dopo il rinvenimento, non mi ricordo molto. Molto antisovietico ma un po' meno anticomunista di quello che ci si potrebbe aspettare per un libro uscito in Italia nel periodo delle elezioni del 1948. E' una mia opinione, se volete farvene una vostra, leggetevelo, sono 862 pagine di ricordi dell'autore da quando è nato, nel 1905, alla sua defezione. Mi era piaciuto.




A destra:

Il famigerato libro di propaganda del Partito - lo scrivo ancora con la lettera maiuscola, ora più che mai - un'accozzaglia di propaganda e menzogne condite con una buona dose di volgarità. In amore e in guerra tutto è permesso, lo dico senza ironia. Non mi piace ma è così.
Finito di stampare il 15 maggio 1945.
Nelle prime 4 pagine i ritratti di Marx, Engels, Lenin (non capisco l'ostinazione di traslitterare la "ie" con la "e", comunque si dice Lienin) e Stalin. La carta è migliore rispetto all'altro, nonostante questo non sono mai riuscito a leggerlo se non qualche brano qua e là ed è stato più che sufficiente.



Non ho nessuna intenzione di scrivere qui di "politica" e del perchè continui a definirmi comunista.

Quello che voglio dire è che mi ha sempre incuriosito il fatto che questi due libri si trovassero assieme, uno sopra l'altro nella stessa cassetta ed appartenuti alla stessa persona. Questi due scritti, divisi dalla cortina di ferro, nella mia famiglia hanno convissuto e, ancora assieme, sono arrivati fino a me.
Scrivevo prima che il libro di propaganda comunista non poteva essere appartenuto all'altro mio nonno. No, non poteva. Negli anni '20 e '30 lui aveva la tessera dell'altro partito, sparita nel periodo dell'otto settembre 1943. Da allora non si interessò più di politica, ammesso che prima fosse interessato e non si tesserò solo per convenienza, come si racconta in famiglia.
Nella casa del nonno paterno arrivava, ancora in tempo di guerra con i nazisti appena fuori dalla soglia, L'Unità clandestina.

Li ho amati entrambi i miei nonni. Quello paterno che andavo a trovare la domenica dove, in casa sua, trovavo L'Unità di fianco a Famiglia Cristiana comprata da mia nonna e quello materno che viveva nella stessa mia casa e leggeva tantissimo tra un cruciverba e un altro. Il primo fabbro, il secondo impiegato contabile.

Ora questi due libri stanno, fianco a fianco, nella mia biblioteca su una mensola dedicata alla storia.
Continuano a convivere.











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