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sabato, novembre 21, 2009

Esami, parte uno di un tot.

Quando presi 27 all'esame di fisica 1, era il secondo esame che davo alla prima sessione, pensai che fosse finita, che quello che era successo due anni prima fosse stato solo un incidente, un brutto incidente.
Fu l'unica volta che offrii da bere.
Quindici giorni dopo la verbalizzazione del voto, mi ricordo anche l'ora, erano le 11 e un quarto di mattina, ricevetti una telefonata da una che sosteneva di essere della segreteria del politecnico e mi diceva che l'esame era stato annullato e che dovevo rifarlo.
Non la mandai a cagare ma stetti allo scherzo e la salutai cortesemente.
Solo dopo mangiato, per scrupolo e forse anche per sapere se era stata l'amica di qualche compagno a farmi quello scherzo telefonai ad un compagno di corso.
Mi disse che era tutto vero.
Avevano cancellato due appelli di quel professore.
I rappresentanti degli studenti ci spiegarono che era in corso una guerra nel dipartimento di fisica e che noi studenti eravamo il campo di battaglia. Ci dissero che non potevano fare niente perchè i motivi della cancellazione erano del tutto formali. Gli esami devono essere tenuti da una commissione d'esami secondo un qualche regolamento che non conosco, ma era prassi che ogni esame lo facesse solo il professore, aiutato da qualche suo assistente, e poi farsi firmare il verbale da qualche collega in modo che la commissione dal nulla apparisse negli atti.
I nemici di quel professore si rifiutarono di firmare e i nemici erano tutto il resto del dipartimento.
Esame nullo.
Anche in seguito mai fatto esami davanti ad una commissione.

Non so cosa pensai in quei giorni ma mi convinsi, credo, che invece di Dio esistesse un Grande Stronzo che ce l'aveva con me.
Dopo questo scherzo e quello che mi era capitato due anni prima, da quel campo di una battaglia non mia non mi rialzai più.

Quel professore, indipendentemente dal voto che mi diede, non era un cattivo professore.
Il programma di meccanica e termodinamica lo fece completamente, curava personalmente le esercitazioni. Aveva le sue stranezze, si incazzava se qualcuno gli chiedeva se quella equazione non era più giusta col segno meno (o è giusta o non è giusta, lo so, ma torniamo al tempo in cui queste cose le stavamo imparando in cui le domande possono anche essere stupide ma servono a capire) e rispondeva che una volta fissato il verso del vettore il meno ci dice solo che il verso è quello opposto e lui il verso lo fissava sempre arbitrariamente e poi si regolava di conseguenza, che non siamo mica all'asilo dove il più e il meno servono solo per fare la somma e la sottrazione.
Una volta sola, durante il corso, ci disse che litigava spesso con i suoi colleghi perchè voleva aprire la biblioteca del dipartimento a tutti gli studenti e non solo ai laureandi; non capiva il perchè di questo e si chiedeva se non fosse la paura dei colleghi che gli studenti fregassero i portacenere il motivo di questa strana regola per cui in una università ci sia una biblioteca non frequentabile dagli studenti.
Ci parlava di quello che stava studiando sui film sottili, quelli di pochi strati atomici.
Odiava Zichichi e non perdeva occasione per dirlo:"E' una primadonna, la fisica si fa nei laboratori, non in televisione".

Professore universitario è una funzione pubblica, posso mettere il nome senza ledere la privacy, un po' come dire che sto leggendo un libro di Eco o di Azimov per esempio, perchè sono curioso di sapere che fece dopo che fu allontanato dal politecnico di Milano con quella scusa che danneggiò anche me.
In rete trovo solo pubblicazioni risalenti a metà anni '70, chissà che fece dopo?

L'ultima volta che lo vidi fu durante l'ultima assemblea con i rappresentanti degli studenti dove venne anche lui, il professor Carlo Reale, a dirci che non poteva fare nulla per farci riavere i nostri voti. Era più pallido del solito, camminava più curvo del solito ed aveva un'espressione apatica, tanto diversa da quella che aveva quando era in aula a spiegare.
Tenne il suo ultimo corso di fisica 1 al politecnico di Milano nell'anno accademico '82 -'83.
Se qualcuno che si trovasse a passare da queste parti avesse notizie su quel che fece dopo quell'anno e me le comunicasse avrà tutta la mia gratitudine, nulla di meno, nulla di più.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho seguito il corso di fisica I al Poli MI nei lontani anni '70 ed ho fatto - due volte, ma per colpa mia - l'esame con il prof. Reale. Non so che fine abbia fatto, ma per me e pe rtanti era (è ancora, spero)un grande.

Anonimo ha detto...

Condivido, un grande. Anche se il suo voto è rimasto il più basso del mio libretto, la sua lezione è indimenticabile