Mah...si parla di Grecia, Italia, Islanda, Spagna...intanto torna a riaffacciarsi l'Argentina. Bel casino.
Mi limito a confermare che non parlerò di politica fino alle prossime elezioni, ovvero fin che questo governo rimarrà in carica.
D'altra parte in Italia, in questo periodo, nessuno parla di politica; ma proprio nessuno.
Mio padre quando fa il sugo vuole scartare i semi dei pomodori, io chiedo che non lo faccia e che metta in padella il pomodoro con i suoi semi e la buccia.
Ho il sospetto che il nostro corpo abbia bisogno di scarti, in particolare il sistema digerente.
Il nostro intestino si è evoluto, sì, OK, certamente per fare un lavoro di merda, ma per farlo bene deve essere caricato con cibi che gli diano la possibilità di scartare molto, non con pillole o alimenti troppo raffinati.
Già la vita a volte è dura.
Quello che mi fa veramente cagare da poco meno di 11 anni è quella stronzata di New York città ferita a morte e newyorkesi traumatizzati ma che dopo sono diventati più uniti, buoni, belli, giusti...sono diventati una tribù del paradiso terrestre!
Ricostruitevi la vostra torre più alta e più bella che pria e non scassate la minchia!
Credo che fossero gli anni '90, o forse i primi cartelli apparvero dopo la metà degli anni '80. Non ricordo bene ma continuai a vederli per un oltre un decennio. Ora è un po' di anni che non li vedo più, quelli con la scritta e il simbolo in nero in campo giallo. Forse ci sono ancora ma non mi è più capitato di vederli, almeno nella zona in cui vivo.
Parlo dei cartelli con il simbolo di rischio di contaminazione radioattiva e la scritta "comune denuclearizzato" che qualificavano il comune come retto da una giunta di sinistra; il Giornale di Montanelli le chiamava giunte cubane.
Quello che vedevo più spesso si trovava all'inizio del centro abitato di Melzo attaccato sotto al cartello con il nome del comune.
Non mi chiedevo ai tempi se in quel comune gli atomi fossero fatti di soli elettroni ma, con tutti i posti che c'erano, come mai avessero piazzato quel cartello proprio di fianco al reparto di radiologia, funzionante, dell'ospedale di quella cittadina.
Mi
accorgo ora che oggi, 8 settembre 2012, non ho ancora visto ai
telegiornali, sentito per radio e, ho appena controllato, letto nulla
sul corriere su questa ricorrenza che alcuni vogliono come una di quelle
che hanno fondato l'Italia repubblicana. E' da quando ho cominciato
ad avere coscienza di me, o poco dopo, che l'8 settembre sento parlare
dell'8 settembre. Questo è il primo anno in cui non ho sentito niente.
Certo hanno ancora alcune ore per rimediare alla dimenticanza (ma in
questo mondo non si dimentica nulla per caso), nel frattempo io mi
guardo Tutti a Casa.
Ultimi giorni a casa solo.
Ancora tante cose da fare ma mi prendo una pausa e mi diverto un po' a scrivere mentre la lavatrice lava e ascolto qualcosa su youtube.
Il video che metto all'inizio di questo scritto è The Prisoner degli Iron Maiden, e prende spunto dall'omonima serie televisiva degli anni '60, assieme a UFO la mia preferita.
Il dialogo iniziale è preso da questa serie e in italiano dice:
"Vogliamo informazioni, informazioni, informazioni".
"Chi siete"?
"Il nuovo numero 2".
"Chi è il numero 1"?
" Tu sei il numero 6".
"NON SONO UN NUMERO, SONO UN UOMO LIBERO"
(Risate)
Una cosa che mi porto dietro fin da quando ho imparato a scrivere è l'odio per la scrittura dei numeri utilizzando le lettere invece che scrivere i numeri stessi. Quando mi capitava, e ancora mi capita, di compilare un bollettino postale in cui bisognava compilare, per 3 volte, il campo in cui si doveva scrivere i numeri in lettere mi facevo prendere dall'ansia e mi dovevo concentrare profondamente per poter fare una cosa così perversa.
Anche in un tema del liceo avevo cercato di scantonare ad una così schifosa attività e scrissi, come vedevo fare nelle riviste che mi capitava di leggere, 70enne ma mi fu segnato come errore e da allora, anche se con riluttanza e molte bestemmie ho dovuto adattarmi e cercare una via per poter scrivere i numeri in lettere senza doverci mettere ore per farlo e limitare gli errori che mi costringevano, per compilare un bollettino corretto, a utilizzarne almeno 3.
Questa via non l'ho trovata e ancora oggi mi inerpico sul sentiero dei numeri in lettere stentatamente e a fatica.
A luglio per pagare l'assicurazione dell'auto ho dovuto compilare 3 assegni. Arrivato al campo in cui si scrive la cifra in lettere, e con l'euro mi risparmiano almeno i centesimi, ho avuto tutti i dubbi immaginabili ed inimmaginabili su come si scriva un semplice numero in lettere e per 2 volte, temendo di aver scritto sbagliato, ho strappato l'assegno sotto gli ilari occhi dell'impiegato dell'assicuratore che si è convinto che l'analfabetismo è ancora un male comune.
Oggi me n'è capitata una nuova per me. Pagando alla cassa del supermercato, complice un prezzo simile che deve aver fatto interferenza, mi sono dimenticato il PIN del bancomat.
Ho pagato in contanti.
PIN, Personal Identification Number...numero d'identificazione personale...ma ho un PIN per il bancomat, un altro per il telefonino, altri ancora per altre cose...ho tanti numeri d'identificazione personale...o forse sanno che ho una personalità multipla e me ne hanno dati tanti per questo?
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