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venerdì, agosto 16, 2013

Giro in bici a Milano nel pomeriggio di Ferragosto

Non è stata una buona idea farlo in bici da corsa. Tra il pavè sconnesso e le gomme sottili, i binari del tram e le scarpette con gli attacchi ai pedali e, per 
 lunghi tratti, una mano impegnata a tenere la macchina fotografica,ho dovuto dar fondo alle mie doti d'equilibrista per non rovinare a terra.
Conosco poco Milano per quanto ci abiti vicino dalla nascita. E' una città dalla pianta complicata.
Ho preso l'occasione di questo Ferragosto per girarla un po', limitandomi al suo centro, all'interno di quella che un tempo era la fossa interna. Non ho percorso tutte le vie, viuzze, piazze e piazzette che avrei voluto ma molto di nuovo ho visto. Una Milano di vie strette, persino tortuose, così diversa - e anche silenziosa nel pomeriggio ferragostano - da quella dei pochi monumenti famosi, assaltata dai turisti, e dalla Milano frenetica della banalizzante pubblicità.

 E dopo, qui a sinistra, l'immagine riflessa di quello che non è un monumento, né d'arte né di cultura,  ma di colui che queste fotografie ha scattato, lascio parlare le immagini di viali poco trafficati, piccole vie e altro che ha attirato la mia attenzione, immagini che hanno come solo filo conduttore il mio quasi casuale giro in bicicletta in centro cominciando dalla classicissima, banalissima e giàvistissima foto del Duomo.
Solo una cosa ancora: Milano è una città contorta. Consiglio di leggere, a chi non l'avesse già fatto, il Paradosso di Porta Ludovica, scritto da Umberto Eco.


MILANO IL FERRAGOSTO 2013
























































1 commento:

Gio ha detto...

Milano potrebbe essere bellissima.
Avrebbe potuto.
Era.

Poi hanno pensato bene di depredarla.