Sto finendo l'insostenibile leggerezza dell'essere, ancora poche pagine, che credo farò in tempo a leggere prima di addormentarmi.
Ecco, a me dà fastidio, ma proprio fastidio, la leggerezza con cui certe persone giudicano, e del come lo fanno, non volendo essere giudicate loro stesse. Ma ancor di più la leggerezza del non è successo niente, tutto scorre, andiamo avanti come se...
E ancora di più, mi dà fastidio e mi delude, l'essere trattato come campo di battaglia, calpestato da almeno una delle 2 parti in lotta, e non ricevere, non dico scuse che non servono a un cazzo, ma almeno due parole di spiegazione.
Sarà che sono pesante.
Depoliticizzare la scienza: giusto o sbagliato?
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dibattiti cruciali, come il cambiamento climatico, la pandemia, e l'energia
nuc...
21 ore fa
3 commenti:
la cosa veramente terribile è il capovolgimento delle definizioni. "leggerezza" diventa brutto e "pesantezza" diventa bello e giusto.
ach marco....
love, mod
Sarà che sei peNsanta ;-)
Lessi il romanzo di Milan Kundera diversi anni fa e, se non ricordo male, tratta della leggerezza nella vita sentimentale.
Il titolo del tuo post mi ha riportato alla definizione di leggerezza che da' Italo Calvino nella prima delle sue "Lezioni americane" che applicata all'informatica si traduce più o meno così: il software non potrebbe esercitare il potere della sua leggerezza se non mediante la pesantezza dell'hardware.
Il fatto è che molti traducono leggerezza con superficialità, che è tutt'altra cosa.
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