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mercoledì, novembre 21, 2018

Il potere giudiziario ed esecutivo della strega

Un inceneritore su ogni nave, come giustizia comanda (color).

[Non avete mai giocato a "strega comanda color"?]

martedì, novembre 20, 2018

150 Km/h

Gli manca solo di proporre i 150 Km/h in autostrada, dopo gli inceneritori, per tagliare solo il traguardo senza neanche ringraziare chi gli ha tirato la volata.
E non vedo alternative a questo orrendume.

lunedì, ottobre 08, 2018

1,2,3...

SOROS
Paura eh!

[Il sonno della ragione genera mostriciattoli (che non si chiamano Soros)]


domenica, ottobre 07, 2018

Ma chiudete anche le stazioni del metro!

E chiudono i porti e anche gli aeroporti.
Ma chiudete anche le stazioni dei treni tanto che ci siete!
Il governo del cambiamento che cazzo se ne fa dei treni?
Teletrasporto libero per tutti (tranne che per i clandestini, che fanno i terroristi, che al mercato mio padre comprò).

venerdì, settembre 28, 2018

Un debito non ancora "contratto"

Mai visto gente festeggiare perchè vuole indebitarsi ancora di più.
La manovra del popolo la chiamano.
Vabbè... pure i riccastri del rinascimento ogni tanto buttavano denaro al popolo, ma era denaro che tintinnava quello.

Se la rivoluzione culturale è questa...

sabato, settembre 08, 2018

Ora e sempre 8 settembre

Una delle date più utilizzate da tutta la propaganda italiana, si gioca il primo posto in classifica con Caporetto.
E, come per Caporetto, guardando un poco in profondità, senza arrivare al dettaglio, già si nota quanto la vulgata, da sempre attenta non a ricercare le cause ma a trovare un colpevole da utilizzare nella cerimonia del capro espiatorio, sia ricca di preconcetti e pregiudizi.
Comunque, come per Caporetto in cui ci fu la rotta dell'esercito, in quell'8 settembre 1943 ci fu la rotta dello stato intero e in capo a meno di un mese l'Italia si ritrovò divisa in 2 zone occupate, in una delle quali sopravviveva, formalmente, uno straccio di un governo legittimo.
2 zone occupate.
Dunque piantatela di spaccarmi i coglioni con la storia della guerra civile.
Anche l'argomento minimo per giustificare questa fantasia della guerra civile - c'erano italiani da una parte e dall'altra dunque una dose di guerra civile deve esserci stata per forza - è di una idiozia indegna di un bambino dell'asilo.
Non vi piace la parola liberazione?
Non usatela.
Sicuramente fu guerra.


sabato, settembre 01, 2018

Luigi Luca Cavalli-Sforza

Lo vorrei ricordare con un'impressione, un'immagine che ho ora, avendo letto alcuni suoi libri: un uomo che sapeva andare in una direzione continuando a guardare il panorama.

Or ora se non ora quando allora?

In Brasile bruciano i campi degli immigrati venezuelani.
L'Argentina è sull'orlo di una nuova crisi monetaria (qualunque cosa voglian dire queste 2 parole).
In Ucraina continuano a ammazzarsi come in Siria.
La situazione nel Mediterraneo la conosciamo.
Con tutto questo l'Unione Europea, attraverso la bocca del suo massimo rappresentante (ma questa Unione ha dei rappresentanti e uno di loro massimo?) se ne esce con la ferale proposta di decidere se usare solo l'ora legale o quella solare.
Mi vien spontanea e impellente dalle mie più profonde viscere una domanda: qual è la definizione di presa per il culo?

mercoledì, agosto 29, 2018

Insomma, voglio dire...

Cioè - tanto per partire male - io di politica non parlerei anche.
Ma, tra i 2 contraenti del contratto, ecco, con uno non ho mai avuto niente in comune. Anche come trattano le lingue, voglio dire, un conto è parlare all'osteria, un altro scrivere.
È l'altro che - no, non mi sorprende né mi delude - non si capisce cosa stia lì a fare. Sarà che la fiducia è una cosa seria mentre un contratto (una scrittura privata?) è tutta un'altra cosa, ma tenere bordone al fascionazionalsovranismo (ma la Padania è morta?) e ogni 2x3 paventare attacchi allo stato, agli italiani, all'economia dello stivale da parte di imprecisati poteri forti (stranieri, ma Soros l'ha già cooptato Orban) e seminare la paura di un settembre mercantilmente nerissimo (che probabilmente così sarà)... insomma... al lupo, al lupo!
Se lo chiamate, se lo cercate, il lupo siete voi.

Oggi ho compiuto 56 anni e sono stanco, però sono riuscito a scrivere un post veramente, ma veramente di merda (nella forma ma credo non nella sostanza).
Mi faccio i complimenti da solo.

domenica, agosto 26, 2018

Oggi, Milano, via Gluck

E non sono neanche un patito di Celentano.



























domenica, agosto 19, 2018

Rivoluzione!

Ha da venì Copernico.

Popolo, massa e...

E se applaude, o fischia, è solo pubblico.
Nei teatri esiste, o esisteva, la claque.

giovedì, agosto 16, 2018

Intermezzo invariante, ovvero delle cose che non cambiano

Nooooooooooooooooo... niente politica, oggi parlo di cose serie.
Una barzelletta che ho sentito oggi.

Le funzioni matematiche danno una festa.
Ci sono i seni e coseni che ballano sinuosamente, le funzioni irrazionali che fanno strani salti sulla pista da ballo e anche quelle lineari corrono da una parte all'altra della sala ma, seduta in un angolo, triste, sta la funzione esponenziale.
Le altre funzioni si accorgono che è l'unica che non si sta divertendo e vanno da lei per cercare di coinvolgerla.
"Dai, vieni con noi, è divertente. Integrati!": dicono le funzioni a quella mogia funzione esponenziale.
La funzione esponenziale, con uno sguardo quasi disperato di una tristezza infinita così risponde: "Non serve, è inutile, non cambierà nulla".

Dall'altra parte della spirale (in senso galattico)

In questi momenti di solita polemica ma con in più fantocci di tribunali speciali che sentenziano e sanzionano (vigili urbani speciali?) da tutti i pulpiti telematici  mi convinco sempre di più che il popolo non esiste.
Esiste la massa e i suoi comportamenti sono gli stessi in ogni epoca e in ogni luogo. Elementi di questa massa, che non sono persone ma personaggi come gli attori, i politici, giornalisti, persone dotate di megafono insomma, cercano di spingere parti del gregge, della mandria, del branco o chiamatelo come volete, nelle direzioni che la loro fantasia suggerisce, fregandosene di tutto e di tutti.
In questi periodi di massa debordante, per non rischiare di esserne travolti, meglio isolarsi, come i monaci medievali o come la seconda fondazione di Asimov.

Dalla "democrazia diretta" alla condanna in diretta, con pena pecuniaria comminata dal governo.
Il prossimo passo quale sarà?
Chiudere quell'aula sorda e grigia per sostituirla con con uno scranno di cittadinanza su una piattaforma virtuale privata?

Una delle battute che ho letto in rete, credo qualche mese fa, che mi ha fatto sorridere anche se non l'avevo capita completamente - pensavo si riferisse a una vaga somiglianza fisica - diceva: Di Maio è più credibile come fascista di Galeazzo Ciano.
No, non si riferiva al fisico e, ora, non sorrido più.

P.S.
Guardando fuori dall'Italia mi viene da sorridere anche di meno.

martedì, agosto 14, 2018

Sono un analfabeta disfunzionale e me ne vanto

Premesso che gli stati notoriamente più famosi per il crollo di ponti - non parlo solo di quello  di Tacoma, ma proprio per la quantità di crolli - sono gli Stati Uniti,mi sorge una domanda biliosa.
Se il web è pieno di "analfabeti funzionali" che poco sanno ma straparlano di tutto, quelli che appena un'oretta dopo il crollo hanno già individuato i colpevoli di questa disgrazia in Monti, Renzi, e mettiamoci anche Berlusconi, tutti i ministri dei trasporti e presidenti del consiglio che si sono succeduti da quando il ponte è stato costruito,  tranne gli attuali, loro, che tutto sanno e su tutto sentenziano, cosa sono?

Perchè, seguendo il loro ragionamento, se i responsabili del crollo del manufatto sono i precedenti sopra citati, i responsabili dei morti sono solo gli attuali, avendo solo loro, da qualche mese a questa parte, qui e ora, hic et nunc, here and now, il potere di impedire il passaggio su opere pericolanti.
Oh, per chiudere i porti ad alcuni natanti ci hanno messo 5 minuti, eh!


martedì, luglio 31, 2018

È da fessi...

Migliaia, milioni, miliardi di barbari stranieri et foresti vengono di domenica a guardare, senza pagare la "giusta" mercede, il bellume che giace esposto nei nostri musei (su quello che sta nei magazzini stendiamo un velo pietoso).
Dovremmo noi rinunciare a quest'importante introito per le casse dello stato?
No!
Facciamoli pagare, è da fessi non vendere la cultura un tanto al chilo.

E la fontana di Trevi quando la vendiamo?

martedì, luglio 17, 2018

17 di luglio

Dopo 4 anni continuo a ricordarlo.
Non scrivo altro.

lunedì, giugno 18, 2018

Dannata stitichezza

Facciamo un censimento degli stronzi, ma quelli italiani purtroppo non li possiamo espellere.

sabato, giugno 16, 2018

Della lega e deile stelline

La lega sta facendo la lega. Nient'altro.
Le povere stelline, invece, ancora un po' che fanno da lustrascarpe al capo del governo - il capo vero, non quello di rappresentanza - possono al massimo aspirare a essere promosse movimento 5 svastiche.

Sono troppo offensivo?
Visto la piega che sta prendendo l'Europa lo sono anche troppo poco.

Ah! E con l'Euro tutto apposto, adesso. (Apposto scritto così volutamente. Non viviamo in un mondo fatto per persone corrette). 

lunedì, giugno 11, 2018

Non ci sono più la destra e la sinistra

Dipende dai punti di vista. Da quello dell'estrema destra sicuramente sì.

Spezzeremo le reni alle ONG

Evito insulti e mi fermo al titolo.

martedì, giugno 05, 2018

Microstoria di politica italiana contemporanea

"Che dolore! ho un muscolo alleato a causa di un partito".
"Ma che stai dicendo"?
"Sì, sì. Ahia, ahia.  Mi si è alleato un muscolo dopo che ho fatto un partito a freddo. Che male che fa".
"???"?
"Male, dolore, sofferenza, lamenti e piangistei".
"Ah, forse ho capito. Vuoi forse dire che hai un muscolo contratto provocato da un movimento che hai fatto prima di aver potuto fare il riscaldamento"?
"Sì, si, quello. E io che ho detto"!?






sabato, giugno 02, 2018

E ancora torno a chiedere

Quante sono le ONG a supporto dei fuggiaschi e dei migranti (promossi recentemente "disgraziati", e non più "clandestini",  dal neoministro dell'interno) che sono state rinviate a giudizio?

mercoledì, maggio 30, 2018

Resuscitato giornalista.


Al posto del crocefisso mo' che ce metto?

domenica, maggio 27, 2018

E mo' so' cazzi

Tra i malati di monete oggi i proeuro hanno segnato un gol fantastico, non so ancora in quale porta però.
Certo che sentire un presidente della repubblica (dovrebbe essere scritto in maiuscolo?) citare degli articoli di gossip pubblicati sulla stampa estera come una della ragioni del suo comportamento è veramente sconsolante.

Elezioni comunali

Alle prossime elezioni comunali del paese in cui vivo il simbolo e la lista dei 5s non ci sarà.
La casa madre non ha ritenuto di concedere l'uso del marchio.
Il franchising è una cosa seria.

martedì, maggio 22, 2018

...---...

Se, e dico se, ci sarà il nuovo governo a breve, sarà interessante, o meglio, divertente, sentire cosa diranno di buono dell'Euro i nuovi conduttori, senza smentire troppo quello che hanno detto fin da prima della campagna elettorale.

venerdì, maggio 11, 2018

Dannata politica

Dio stramaledica chi vuole applicare modelli ideali a situazioni reali.
Per i congiuntivi sbagliati, invece, facessimo che vadino solo qualche anno in purgatorio.

Per i partiti aziendali il contratto è un'ossessione.

La povertà limita la crescita, va eliminata, a costo di eliminare i poveri.
La povertà intellettuale fa vendere tanti televisori.

Bah...


mercoledì, maggio 09, 2018

Presidential signature

È bellissimo vedere Trump che firma col pennarello e si guarda intorno orgoglioso di aver fatto vedere al mondo che sa perfino scrivere.

sabato, aprile 14, 2018

diplomazia russa

Avevo letto, secoli fa, quando ancora esisteva una cosa chiamata Unione Sovietica, delle differenze tra russi e americani su una rivista di cui non ricordo il nome.
Alcune banali, la vodka e il whisky, o, parlando di giochi, gli scacchi e il poker.
Ma già la differenza tra scacchi e poker banale non è: sono stato troppo precipitoso.
Gli scacchi sono un gioco aperto, tutto è conosciuto a tutti momento per momento, mentre il poker è un gioco che si basa sulla chiusura delle informazioni e privilegia la menzogna come tattica vincente.
E qui veniamo alla cosa che più m'interessò quando lessi quell'articolo.
Diceva che se un americano non ha voglia di andare a un appuntamento gli basta dire che ha mal di testa; un russo che non vuole andarci, invece, il mal di testa se lo fa venire sul serio.
Ora, tutti mentono in politica, sia interna che estera. Ma quando mente un diplomatico russo si nota lo sforzo.
Prendiamo le dichiarazioni di Lavrov sulle armi chimiche che si crede siano state usate in Siria. Alle accuse dell'occidente si lascia andare a dire che la May ha mandato James Bond, agente 007 con licenza d'uccidere, a portare qualche litro di candeggina in quella landa desolata, che altri descrivono come il paradiso terrestre della libertà - sapete quella cosa del nemico del tuo nemico... ecco... ma anche con l'IRA che sta dalla parte di Hitler non ho funzionato troppo bene (a parte un bel film) e immaginarsi la Siria degli Assad come terra libera perchè non ha RenziBoninoMacronTrumpSorosDraghiJunkereccecc sconfina ben oltre il ridicolo - a creare l'incidente per scatenare la guerra per la conquista della galassia, e di questo ha le prove.
Capisco che fin da bambini impariamo che la prima gallina che canta ha fatto l'uovo, ma appunto, caro diplomatico russo, perchè sforzarsi così tanto con le accuse, non era meglio negare e stop?
Vuoi forse essere molto più menzognero dei menzogneri di ponente e se loro fanno un passo tu ne fai 2 o 3?
Ma se fai così si capisce che menti!
Tutto questo per dire che la diplomazia russa, storicamente perfino, dagli zar passando per l'Unione Sovietica fino ad ora, ha un solo problema: esiste.




venerdì, marzo 30, 2018

Se non è Putin è zar bagnato

E potrei terminare con la sola minchiata scritta nel titolo.
Ma proprio sopporto a fatica gli strenui sostenitori di quest'uomo politico, quelli che non sono russi, ma quelli di casa nostra che, avendo avuto un Renzi (ma abbiano avuto anche un ben peggiore Berlusconi) vorrebbero farci credere che qualsiasi merda che viene dall'estero (Trump incluso, recintatore incluso, stranamente Erdogan escluso) sia migliore della nostra.
Perchè a me del desiderio di grande potenza del cittadino russo che ha tanto sofferto negli anni '90 importa tanto quanto quello dei cittadini inglesi degli anni '30 che vedevano la poderosa flotta imperiale ancorata nelle baie dell'isola e si sentivano protetti (mi pare citata nel secolo breve).
MI IMPORTA UN CAZZO.

sabato, marzo 10, 2018

M5C

Basta vincere le elezioni e si riesce a trasmutare le stelle in cerchi.
Miracoli della politica.

domenica, marzo 04, 2018

4 marzo 2018, election day

La temperatura nella sezione di voto era torrida.
Il presidente del seggio dietro l'urne, ove il sonno della morte è men duro di uno spoglio col voto disgiunto - e in quel paese si votava anche per le regionali e con quel sistema - per l'ennesima volta in quel lungo giorno si apprestava a leggere il numero del tagliando di controllo della scheda elettorale: "576390".
"Ma chi?". Chiese voltandosi verso di lui lo scrutatore addetto all'anagrafica degli uomini.
"Il signor Perego o la signora Brambilla". Rispose il presidente.
La signora Brambilla si affacciò dalla cabina numero 4 e, con un'espressione tra l'incuriosito e il preoccupato, agitando una mano, disse: "Ma io sto ancora votando".
"Allora è il signor Perego. 576390".
"576390". Rispose pronto lo scrutatore annotando qualcosa su un registro.
Il presidente diede una scrollata alla testa e infilò la scheda nell'urna. Le gocce di sudore caddero su una montagnola di tagliandi antifrode deposti su un lato del tavolo, già umidi, e qualcuna volò addosso al signor Perego, il quale da diversi minuti stava aspettando immobile, dopo aver votato nella cabina 3.
Le gocce che lo colpirono in faccia lo risvegliarono e smise di fissare la propria carta d'identità, che teneva aperta in mano per controllare che il signor Perego fosse effettivamente sè stesso.
"52389..."
"Aspetta, sto scrivendo il numero della carta d'identità di chi è in fila":
"Non dicevo a te"
"A me? Ma io sto ancora aspettando i numeri della signora Brambilla". Disse lo scrutatore addetto alle donne.
"Sono ancora in cabina. Mi ci vuole il tempo che ci vuole, un attimo di pazienza per favore". Parlò con voce leggermente alterata la signora Brambilla.
"48763"
"E questo chi é"?
"È il numero della signora Colombo".
La signora Colombo, che intanto era uscita dalla cabina 1, mollò uno schiaffone al presidente del seggio e, molto irata, urlò: "Screanzato, quasi neanche ci conosciamo e già dice che ha il mio numero"!?
"Ma no! Il numero della scheda, non della scheda telefonica. 48763 4678999 57897 39809866".
"9866??? Ma uomini o donne"?
"5789348"
"4288908"
"In che cabina"?
"La 3".
"458796, 5679, 56386, 4".
"Ma documento, camera, senato o cabina"?
"47876... basta, per favore basta...576889 4577625 8 56566 2497... basta, basta, basta...752359..."
Alla sudorazione del volto del presidente, che aveva ormai raggiunto livelli quasi temporaleschi, si aggiunsero le lacrime. Nella pozzanghera di sudore e lacrime, che si era formata sotto il tavolo sopra il quale stavano le urne, le schede e le scartoffie, il muschio attecchiva e cresceva velocemente mentre gli acari sguazzavano felici.


Per gli scrutatori, segretari e presidenti di seggio, che da stamattina alle 7 fino a notte fonda saranno costretti a dare i numeri, non fiori, ma opere di bene.

Tentativo di voto

Un'oretta fa sono andato ai seggi per votare, ma c'era troppa fila ed io ero abbastanza di fretta.
Ci tornerò dopo pranzo.
Nello zizzagare tra le file che ingombravano il corridoio, il seggio in cui voto è l'ultimo in fondo, e i rallentamenti per far passare chi usciva ho sentito una voce che diceva: "Tanto non cambia niente".
Mi piacciono queste cose che mi ricordano l'infanzia. È stato un po' come quando da bambino mi mandavano a messa e a un certo punto sentivo: "Kyrie eleison".

sabato, marzo 03, 2018

Qualche foto di Gorgonzola con la neve














Dichiarazione di voto

Vediamo il medioevo con gli occhi dell’ottocento.
Quando, anni dopo averlo visto dal vero, ho saputo che le travi del tetto del duomo di Colonia sono in ferro, sul momento credetti che fosse una scelta recente. Con tutti i bombardamenti che ci furono in Germania durante la seconda guerra mondiale non mi risultava per niente strano che anche quella chiesa potesse essere stata quasi rasa al suolo e successivamente ricostruita con tecniche moderne.
Invece no.
Le travi sono originali e risalgono al tempo della sua costruzione. Questo perché la maggior parte di quell’edificio, comprese le altissime torri della facciata in stile gotico missilistico, è un’edificazione dell’800.
La stessa Notre Dame ha contribuito a formare questo medioevo immaginario che è quello che noi, tuttora, vediamo. I gargoyle, quei doccioni mostruosi che fanno la felicità degli scenografi quando devono mettere in scena quello spettacolo tratto dal romanzo di Hugo, anche questo ottocentesco, sono un’aggiunta di un restauro del XIX secolo. Nel medioevo non c’erano.
Gli strumenti di tortura e quei divertenti oggetti che sono le cinture di castità, per la maggior parte, sono anche loro frutto dell’immaginazione ottocentesca.
Certe immaginazioni sono così ben fatte e potenti che si trasformano, nel tempo, in immagini che lottano ad armi pari con quelle che sono reali (per quello che riusciamo a sapere) e a volte vincono, sostituendo la realtà con la fantasia.
Succede anche con le parole.
Alcune espressioni sono tanto azzeccate da durare decine, centinaia d’anni e vengono spesso usate, magari con significati diversi. Ma il loro utilizzo fa sì che rimangano vive.
Pensate “alla discesa in campo” che ha travalicato il significato originario militare-sportivo e viene utilizzata nell’ambito della propaganda politica. Oppure il “fare squadra”, sempre sportivo, che viene utilizzato in svariati campi.
Altre espressioni, invece, hanno minor fortuna. Vivono quasi dimenticate nei libri e saltuariamente escono a fare un giro, vengono strombazzate per un breve periodo e poi ritornano a dormire sulle pagine da cui sono uscite.
Un esempio potrebbe essere un’espressione come “scendere nell’agone politico”. Sì è sentita per qualche anno ma adesso riposa tranquillamente.
Anche perché, credo, al mercato e nelle fiere, dove si scambiano merci e informazioni, il fine dicitore sostenitore del primato della politica non è molto considerato. In quei posti la gente è più attenta a controllare che il fruttivendolo non metta il dito sul piatto della stadera e parole come “agone” richiamano alla mente solo altre parole come “magone” e “iniezione”. Penso siate d’accordo con me se vi dico che un’iniezione fatta con un agone fa venire il magone. Meglio dimenticarsela in fretta quella brutta parola.
In quest’ultima campagna elettorale c’è stata un’unica parola che è stata usata più delle altre.
Questa parola è “argine”.
C’è chi si presenta come “argine” contro il menefreghismo, altri come “argine” al benaltrismo, altri ancora volevano arginare tutti gli altri “argini”.
Un’invasione di argini.
Ma siamo ancora in inverno, nevica, alle alluvioni ci penserò al disgelo.
Mi chiedo solo, dopo aver costruito tutta questa molteplicità di argini, questi argini degli argini e argini sugli argini, l’acqua per far girare i mulini dove l’andremo a pescare?
Buon voto!

P.S.
Per quanto sembri incredibile, invece, le mutande di ghisa sono utilizzate da ben prima dell’età della pietra. Mi raccomando, indossiamole sempre.

lunedì, febbraio 26, 2018

LA TRISTE STORIA DI LAVOISIER





LA TRISTE STORIA DI LAVOISIER




Lavoisier: “Ma che state facendo!? Anche se mi ucciderete non cambierà niente. Nulla si crea e nulla si distrugge”.

Il popolo: “Vedremo, intanto ti ghigliottiniamo”.

Lavoisier: “Alle vostre azioni seguiranno delle reazioni”.

Il popolo: “Poi ci penseremo, intanto ti ghigliottiniamo”.




FINE

OK, va bene così

Per togliere subito quel lamento del passato che sono i 2 brutti post precedenti dalla testa del blog, che non ha mai voluto essere un diario, ne scrivo un altro. Un altro oltre questo. Anzi, non lo scrivo, lo incollo.  Perchè l'ho già scritto questo pomeriggio, proprio per pensare ad altro, come commento sotto un post altrui su FB.
Sono stanco, credo che dormirò bene stanotte.

Che notte di merda!

Nonostante sia riuscito a dormire poco sono ancora tirato, non riesco a star fermo,  continuano a tornarmi in mente episodi, anche poco significativi, di quegli anni.
Cristo! Strano affare la testa, la mia almeno.

domenica, febbraio 25, 2018

Chiamale se vuoi

Nel primo pomeriggio suona il campanello di casa.
È un mio amico, tra i più stretti, e anche compagno di scuola al liceo.
Apro e mentre sale le scale mi dice:
"Ciao, oh, ambasciator non porta pena"
Lo guardo strano e tra me e me mi chiedo che ambasciata possa portarmi.
In breve mi dice che gli ex compagni di classe - quella in cui mi pugnalarono alle spalle non ammettendomi alla maturità - vogliono ritrovarsi.
Mi fa vedere i messaggi che si sono scambiati allo smartphone, una chat di gruppo, che io non possedendo l'aggeggio non potrei vedere, e una foto di gruppo lì condivisa, di cui non conservo nessuna memoria sulla quale, oltre a me defilato e dimezzato noto subito, in prima fila, la bestia.
Con un gesto schifato gli restituisco il telefonino e giro la testa dall'altra parte.
Cerco di rimanere razionale, pur declinado l'invito, dicendo che non avrei nessun piacere, anzi, il contrario, a incontrare quella classe, pur non avendo niente in particolare contro nessuno dei miei ex compagni presi singolarmente.
Cerco di rimanere razionale, ma il vedere la foto della bestia dopo più di 30 anni fa si che la razionalità mi abbandoni e le ghiandole prendano sopravvento.
Devo aver tirato anche qualche bestemmia.
Non so quante volte ho detto che agisco egoisticamente, che non mi devono nulla.
Devo avergli riraccontato, dopo che nei primi momenti continuavo a ripetermi mentalmente di cambiar discorso, di parlare d'altro, ma la testa e la pancia sempre lì tornava, di tutti quegli anni in cui mi sentivo un deficiente.
Mi ricordo solo che ho finito dicendo che in quella classe al liceo loro hanno vissuto una fine, una delle tante, un rito di passaggio, ma per me è stata la fine.
Credevo che dopo l'esperienza universitaria in età adulta avanzata di essermi messo in pace, perchè mi ero dimostrato nell'unica maniera possibile, cioè facendoli, che se non riuscivo a passare esami al tempo giusto non era perchè fossi diventato improvvisamente deficiente, ma perchè c'era altro.
Invece è bastata una foto in cui si vedeva la bestia e sono ancora preda di un'unica emozione: odio odio odio odio odio odio
Anche adesso mentre sto scrivendo, ore dopo averla vista.


venerdì, febbraio 16, 2018

2 foto

Trezzo d'Adda e Gorgonzola.



Lamiere elettorali


(foto del primo pomeriggio del 15/02/2018)





sabato, febbraio 10, 2018

Spine







mercoledì, gennaio 31, 2018

von Clausefritz

La politica non è che la continuazione della guerra, ma viene combattuta solo in fureria.
(cit. Carl von Clausefritz)

martedì, gennaio 30, 2018

Il coraggio

Il coraggio di metterci la faccia non è tanto un indice del coraggio, ma piuttosto della faccia.
Una faccia di ( | ) è estremamente favorita.

lunedì, gennaio 29, 2018

Neuro

Trovo sempre più insopportabili i tifosi pro-Euro e no-Euro.
Mi sembra gente che, quando piove, si mette a discutere se sia meglio un ombrello di un colore piuttosto di un altro.
Piove, governo ladro, è più che sufficiente.

martedì, gennaio 23, 2018

Passato remoto

Un noto passato remoto, quello che ha scoperto che un debito è uguale a un credito ma col meno davanti, lo troveremo scritto nelle liste di un partito che ha perso la bussola.
Vuoi vedere che l'Euro non è la moneta giusta per la razza bianca?

Seriamente. Il 4 marzo ci sarà anche la cerimonia degli Oscar. Certi soggetti, sepper da film di serie B, avrei preferito vederli solo lì.

martedì, gennaio 02, 2018